Il mondo delle scarpette da danza è ampio, può essere complicato un primo approccio. Ci sono piccole accortezze che a una danzatrice che si approccia per la prima volta a questo accessorio sono sconosciute, ma che possono fare la differenza. Infatti è importante sapere che la scarpetta richiede di essere “preparata”. Prima di tutto bisogna distinguere la punta destra da quella sinistra, poichè entrambe sono identiche: sceglieremo a seconda delle esigenze personali, e se è opportuno, segnarlo con un pennarello. Successivamente si passa a cucire nastri ed elastici, usati per sostenere la caviglia e il collo del piede, per mantenere la scarpetta aderente.
Poi si passa ad ammorbidirla. Le scarpette da punta hanno bisogno di essere piegate per facilitare la salita in punta della ballerina, permettere la riuscita dei passi e attutire il rumore. Esistono diversi modi per ammorbidirle e ognuno usa quello che preferisce, in generale è utile piegare la suola a tre quarti della lunghezza, concentrandosi sulla zona della mezza punta, ma mai nel mezzo perché si rischia di romperla; alcuni ballerini preferiscono praticare degli esercizi come relevé in punta o in mezza punta indossando le scarpette, in modo da adattare il piede alla durezza. Nel caso in cui si sia ammorbidita eccessivamente la scarpetta, è consigliato aspettare una o due ore per dare tempo alla punta di prendere la forma del proprio piede e poi applicare una speciale colla indurente su tutta la superficie interna della suola e dentro alla mascherina, per irrigidire la scarpa sigillandola dall’umidità.
Non è una passeggiata adoperare le scarpette, esse mettono il piede in una posizione non proprio comoda: posizione che assume il piede sulle punte e lo sforzo che deve sostenere la ballerina con il passare del tempo e con la pratica assidua, possono causare sia lievi fastidi, o la deformazione degli alluci, ma anche le vesciche. Per ovviare il primo problema, consigliamo di fasciare le punte dei piedi con cerotti oppure inserire all’interno del guscio (dove sono le dita) una base di silicone o di piumino detto salva punta. Proprio per queste “complicanze” che l’uso della scarpetta può implicare, è bene che il lavoro sulle punte inizi intorno agli undici-dodici anni, poiché verso quell’età l’ossatura del piede inizia a perdere la sua forma infantile prendendone una più adulta. Intorno a quell’età, inoltre, si presume che la preparazione tecnica sia stata fatta e che grazie al lavoro di mezza punta il piede e la caviglia della ballerina siano diventati abbastanza forti da poter sopportare la lezione sulle punte. La preparazione tecnica che è necessaria per poter lavorare in punta comprende almeno due anni di danza (se si ha iniziato piuttosto tardi) e lo svolgimento di esercizi per rinforzare le caviglie e la muscolatura, inoltre bisogna assicurarsi che la danzatrice sia capace di mantenere bene l’equilibrio in mezza punta e che il suo piede appoggi adeguatamente su tutte e cinque le dita. Mettere le punte in età prematura è molto rischioso, perché potrebbe causare danni alla colonna vertebrale e agli arti inferiori ancora non sviluppati del tutto. È inoltre altamente sconsigliato comprare e mettere le scarpe da punta senza la supervisione di un’insegnante ed usarle per conto proprio perché non adoperandole nel modo corretto si rischia di farsi male e subirne le conseguenze per molto tempo.